Secondo una ricerca effettuata da eMarketer, il commercio online ha registrato una crescita del 27,6% nel corso del 2020 e questo tasso è destinato a salire ancora, specialmente in un periodo storico contraddistinto da profondi cambiamenti. Spesso e volentieri, gli eCommerce rappresentano il metodo più immediato e comodo per acquistare una stragrande varietà di prodotti e non è un caso se molti commercianti decidono di investire in un’attività online. Infatti, grazie agli eCommerce e alle strategie digitali che necessariamente devono affiancare la pubblicazione di un sito, ogni azienda ha l’opportunità di aumentare la propria visibilità e, di conseguenza, il volume dei propri affari.
Ma nel momento in cui si decide di aprire un eCommerce, ci si imbatte in termini tecnici e poco noti ai più. Prima di tutto occorre scegliere il CMS da utilizzare per lo sviluppo della piattaforma. Nel dettaglio, un eCommerce può essere sviluppato seguendo due strade, entrambe valide, ma contraddistinte da aspetti che possono fare la differenza sull’operatività del sito, sulla sua sicurezza e sulla sua visibilità.
Precisamente, si tratta di scegliere tra CMS open source e CMS proprietario.
Vediamo allora insieme cosa sono nello specifico e quali sono le relative differenze. Continua la lettura!